moda maschile Albert Museum

A Londra la mostra ‘L’arte della moda maschile’ fino al 6 novembre

Il Victoria and Albert Museum di Londra ripercorre la storia della moda maschile in un momento di enorme creatività per gli stilisti, sarti e più in generale per gli artisti che stanno scardinando le tappe che hanno condotto alla costruzione e decostruzione del genere. La sintesi “simbolica” è espressa nel pezzo della collezione di Craig Green SS2021 un totem che “accoglie” e anticipa i temi al visitatore. “Dal Rinascimento alla contemporaneità globale. Gli abiti indossati da volti noti sono disseminati ovunque, da Timothée Chalamet e Sam Smith, a David Bowie e Marlene Dietrich. Creazioni innovative e rappresentazioni diverse evidenziano e celebrano le molteplicità dell’espressione sartoriale maschile, vestendo al di là del binario.”

Una panoramica completa e spesso sorprendente di cosa significhi effettivamente “abbigliamento maschile” ora e fino a che punto è arrivato.

The Telegraph

In collaborazione con Gucci, una delle mostre di riferimento della stagione londinese trasformata in un evento ipermondano in occasione del galà di apertura che ha visto protagonisti Harry Styles, “ambasciatore” della maison e altri personaggi glamour.

“Fashioning Masculinities” presenta circa 100 look e 100 opere d’arte, esposte tematicamente in 3 gallerie. Look contemporanei creati da famosi designer e talenti emergenti sono esposti insieme ai preziosi reperti storici della collezione V&A: sculture classiche, dipinti rinascimentali, fotografie iconiche e film e performance d’impatto.

Dai precursori di una visione rivoluzionaria dell’immaginario maschile con Armani, Tom Ford, Raf Simons fino ai portavoce di una moda assolutamente fluida come Jonathan Anderson, Alessandro Michele, Adebayo Oke-Lawal, Harris Reed e Grace Wales Bonner.

La composizione della bellezza classica dell’Apollo del Belvedere e dell’Hermes farnese, in relazione alla biancheria ironica di Jean Paul Gaultier e di Vivienne Westwood, alle stampe e fotografie di David Hockney, Lionel Wendt, Zanele Muholi, e Isaac Julien, ancora una pubblicità di Calvin Klein, per approdare al segmento di danza Spitfire (si svolge nel mondo della pubblicità di biancheria intima maschile) di Matthew Bourne, accostato all’ Anatomyland Prototypes modello aerodinamico disegnato da Aitor Throup per Wayne McGregor Direttore della Biennale Danza Venezia. Per culminare con l’Età del Bronzo di Rodin e l’inclusività del corpo oggi declinato in tutte le sue sfaccettare.

Overdressed: dalle corazze alla mantella di Dolce e Gabbana, a Sofonisba Anguissola, ovvero come la tendenza inizi a cambiare: un tavolo da biliardo ricoperto da una serie di abiti dai mille colori. Il ritorno al rosa e allo scarlatto con modelli di Harris Reed e Grace Wales Bonner. Un completo giallo degli anni 60 di Carnaby Street, i vestiti di Roy Strong, il blu brillante di Alessandro Michele per Harry Styles e l’ensemble personalizzato di Randi Rahm – vestito con mantello ricamato a figura intera con fodera rosa- indossato da Billy Porter.

Redressed: l’influenza dell’abbigliamento militare nel mondo civile e quanto con il XX secolo la produzione in serie abbia favorito Mods, Teddy Boys, fino al rinnovato interesse per la pelle da parte di maison come Dior, Versace, Ford, Gucci agli abiti da sera del XIX secolo di Prada, Alexander McQueen e Raf Simons. Questa sezione raccoglie dipinti e fotografie che mostrano i cambiamenti di stile e approccio da Oscar Wilde, Claude Cahun e Cecil Beaton ai Beatles e Sam Smith. Ancora l’abito di paillettes di Haider Ackermann per Timothée Chalamet.

La parte conclusiva presenta tre abiti iconici indossati rispettivamente da Billy Porter, (smoking firmato Christina Siriano), Harry Styles (abito e giacca di Michele per Styles, primo protagonista maschile sulla copertina di US Vogue) e Bimini Bon Boulash (abito da sposa di Ella Lynch per la finale di Ru Paul’s Drag Race UK), insieme a un film commissionato da Quentin Jones con Cadence Films. Imperdibile.

Alessandro Michele in conversazione con Alexander Fury

In occasione della mostra “Fashioning Masculinities” esposta al V&A Museum di Londra, il Direttore Creativo della Maison si è seduto con il Fashion Features Director di AnOther Magazine e critico di abbigliamento maschile per il Financial Times per discutere di come il suo lavoro abbia modificato la percezione contemporanea della moda e, in particolare, dei diversi modi di essere “umani”. Segui il podcast.

Fashioning Masculinities: The Art of Menswear, fino al 6 novembre 2022
Sainsbury Gallery. Victoria and Albert Museum, Londra