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Addio al “pittore della moda” Renato Balestra

“Addolorati di questa terribile scomparsa resta il ricordo di un uomo straordinario”. Inizia così il comunicato che annuncia la morte dello stilista Renato Balestra, nato a Trieste nel 1924 e protagonista degli anni d’oro dell’alta moda italiana. La notizia è stata data all’Ansa dalle figlie Fabiana e Federica e dalla nipote Sofia, che gestiranno il marchio. I funerali si terranno martedì 29 novembre nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma.

Il designer si è spento sabato 26 novembre. Cominciò la sua carriera negli anni 50 e divenne “il pittore della moda”, vero decano della moda italiana, grazie alla capacità di integrare diverse tecniche artistiche all’interno delle sue creazioni.

Trasferitosi a Milano. Balestra aveva iniziato la propria gavetta nell’atelier di Jole Veneziani. Lavora poi a Roma con le Sorelle Fontana  e Emilio Schubert, collaborando con dive del calibro di Ava GardnerGina Lollobrigida e Sophia Loren. Nel 1958 svelò la sua prima collezione in America, l’anno seguente aprì il suo atelier in via Gregoriana e nel 1961 sfilò alla Galleria d’Arte Moderna.

Dagli anni 70 la sua fama venne associata ai ‘ricami pittura’, all’utilizzo originale di diversi tessuti e alle trasparenze che rappresentano lo spirito innovativo e la libertà d’espressione del designer. Da Roma il suo successo è arrivano in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Asia e Medio Oriente. Ha vestito tante teste coronate tra cui Farah Diba, la regina di Thailandia Sirikit e sua figlia, la principessa Choulaborn, disegnò l’abito da sposa della principessa Noor di Giordania.

Balestra viene ricordato anche per essere stato uno dei primi grandi stilisti a investire nel licensing, la pratica per cui una casa fa produrre alcuni prodotti a imprese terze per rivenderli poi col proprio marchio (si pensi per esempio ai profumi: oggi è prassi per le case di moda avere linee di fragranze). Balestra investì dunque su profumi (il famoso Blu Balestra lanciato nel 1978), occhiali, valigie, trucchi, articoli per la casa, ottenendo sempre più riscontri. Lo stilista triestino ha poi continuato a lavorare anche per il cinema e il teatro: le ultime sue creazioni, nel 2019 (Balestra, nonostante l’età, era infatti ancora in piena attività), sono state le scenografie per Il lago dei cigni di Caikovskij per il Teatro dell’Opera di Belgrado.

“Unico grazie alla sua curiosità e passione che gli hanno permesso di essere protagonista dell’alta moda italiana nel mondo”, ricordano in un comunicato le figlie Fabiana e Federica insieme alla nipote Sofia Bertolli Balestra.

Proprio lo scorso febbraio è stata presentata a Milano la prima collezione prêt-à-porter di Balestra. Una novità importante, a partire dal rebranding, per una maison tradizionalmente specializzata nella haute couture, guidata ora proprio dalle tre donne.

Nel 2019 il suo archivio è stato dichiarato d’interesse storico: include documenti che testimoniano la sua storia dagli anni Cinquanta a oggi, oltre a 40.000 oggetti tra bozzetti, disegni, abiti, fotografie.

L’archivio è costituito da materiali documentari eterogenei prodotti nell’arco di tempo che va dai primi anni ’50 fino al primo decennio del 2000 e comprende press-release, disegni delle collezioni Alta moda e sposa, bozzetti delle divise disegnate per Alitalia, Agip Petroli, Philippine Airlines, Avianca Airlines, Wagon Lits, disegni delle opere e dei balletti, quali Lago dei Cigni, Cenerentola, Turandot, Il Cavaliere della Rosa, Cinderella, bozzetti di abiti commissionati dalle innumerevoli clienti.