Armani haute couture 2023

Armani Haute Couture 2023, una collezione preziosa e luminosa

Nella Garde Républicaine di Parigi, Giorgio Armani porta in scena una collezione Haute Couture 2023 leggera e allegra, ispirata a un quadro di Arlecchino e al carnevale di Venezia, ma arricchita da dettagli inaspettati, sinonimo di eleganza: camelie, collier, bracciali, i dettagli che fanno la differenza.

La collezione, non a caso, si chiama Rondò Armaniano.

Armani haute couture 2023

Come Re Giorgio ha raccontato la sua Armani Haute Couture 2023:

con questa collezione ho voluto esplorare luce e colore attraverso geometrie e ricami. Le forme sono allungate e leggere, mentre le piccole gorgiere, i motivi di losanghe e i bordi neri che percorrono la silhouette si ispirano a un’immaginaria atmosfera veneziana. Tutto è prezioso e luccicante, avvolto in un’atmosfera pittorica.

Gli abiti hanno una palette delicata: il rosa peonia, il turchese, il verde smeraldo e il blu royal.

Il lusso per Armani è sempre stato togliere, ma questa volta ci ha sorpreso, ha aggiunto, ha giocato con dei dettagli preziosi: le camelie sulla spalla o sui polsi, i fiocchi sul fianco di un abito lungo. E poi luce, tanta luce.

Le gonne sono lunghe, le giacche sono corte, ci sono le velette, i pantaloni sono a vita alta e si aprono sulle caviglie, i gilet a rete di cristalli e gli abiti lunghi sono interamente coperti di cristalli.

“L’Haute Couture è per abiti speciali, per occasioni speciali, è creatività allo stato puro”.

C’erano le sorelle Carla Bruni e Valeria Tedeschi (che ha dichiarato: “La moda è mia sorella!”), l’attrice Michelle Yeoh, il regista Baz Luhrmann e l’ultra gentile Lucas Bravo di Emily in Paris ma soprattutto perché la colonna sonora della sfilata era tutta una serie di rondò. Da quello veneziano a quello mozartiano per finire con quello armaniano, come cita la stessa cartella stampa. Il mix infatti ben riuscito di ritmo, nostalgia e movimento ha fatto sì che le uscite brillassero di echi festaioli ispirati anche a certi costumi del carnevale. Dalla gorgiera di Pierrot fino ai rombi di Arlecchino, rivisitati come solo Giorgio Armani può fare.

Sono le paillettes e i cristalli Swarovski a fare da padroni e a portare i riflessi dei canali veneziani sui vestiti. Non ci sono i copricapi sontuosi delle feste nei palazzi ma fascinator, velette per ogni evenienza. Bandito l’oro veneziano, la collezione è giocata sui toni freddi ma delicati del rosa peonia, turchese, smeraldo e blu royal. Il nero c’è sempre ma è rococò, con impercettibili effetti notturni e torna a essere una sicurezza per tutte. Giorgio Armani esce alla fine applaudito come non mai. E forse anche per questo si concede per più di 40 minuti con le sue clienti e con altri affezionati per foto di rito e parole di cortesia. Non gli sfugge nulla, neanche con gli accecanti flash, solo a un certo punto dice «Grazie!». E il suo staff gli augura come si farebbe con un genitore: «buon ritorno a Milano».