Dior Haute Couture 2022, il top dell’artigianalità

Dior haute couture 2022

La Dior Haute Couture 2022 è un trionfo di giochi di tessuti, dettagli, proporzioni e sperimentazioni.

Indice

Ha sintetizzato così l’essenza della sfilata Maria Grazia Chiuri, direttore della Maison:

Credo che troppe persone pensino che la moda, e persino la haute couture, riguardino un singolo couturier e il premier dell’atelier, che realizza la propria visione e basta. Soprattutto, in questo momento, durante questa pandemia. Ma la couture è un enorme sforzo collettivo, compiuto da centinaia di persone qualificate che lavorano duramente per realizzare qualcosa di nuovo e unico.

E’ solo grazie alla maestranza che nasce l’Alta moda. Nella collezione, per esempio, sono state realizzate giacche di lana double, vale a dire “aperte”, giacche leggere, impalpabili, sono pochissime le sarte capaci di crearle, ci vogliono molti anni di esperienza. Una collezione che ci consente di scoprire il dietro le quinte dell’haute couture.

Tutto gronda di paillettes, brillantini, calze impreziosite di perline, elemento chiave dell’intera sfilata, tutti accessori che mettono in risalto come ogni elemento della collezione sia stato finemente lavorato.

Dior racconta la sua estate con i colori dell’oro, l’argento, il lamè, l’immancabile grigio tortora, per un’estate dal sapore esotico.

Spiccano i tailleur giacca e pantalone in total white, con una décolleté raffinatissima interamente ricoperta di perline cucite, abiti che si impreziosiscono di tulle, in versione minimal oppure voluminosi, abiti da sera anni ’30 in bianco metallico che lasciano la schiena nuda, gli abitini anni ’60 fluidi e lineari nelle loro forme, abiti candidi e fluttuanti con intrecci di pizzo e paillettes.

Molti degli abiti sono stati strutturati fisicamente grazie ai ricami, linfa vitale per l’haute couture, che sembravano pizzi, mentre per mantelle e abiti lavorati a maglia, sono stati usati ricami così fini da diventare invisibili. La purezza delle linee celebra l’essenza del couture, chapeau alle couturieres.

Una sfilata apparentemente semplice, con una palette di colori quasi monocromatica, lasciando spazio a lavorazioni preziose e minuziose. La silhouette è più lunga e semplice, ma più pura e raffinata.

Le donne, in questa collezione, sono eteree, romantiche, super femminili e brillanti. Come Beatrice Borromeo, testimonial di Dior, che ha catturato l’attenzione di tutta la stampa e del pubblico, indossando un impeccabile tailleur bianco con delle décolleté nude, essenziale, come nel suo stile, ma super chic.

La Chiuri, ha commissionato opere d’arte grafiche di due artisti indiani, che raccontano la loro cultura, diventate poi anche arazzi che hanno fatto da cornice alla sfilata, svoltasi all’interno del giardino del Museo Rodin.

Una collezione dove il lusso si fonde nel minimalismo e la materialità del tessuto diventa forma.

Una collezione pensata per un abbigliamento quotidiano dall’aspetto semplice, ma stravagante nel design.

Molto chic.

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