Federica e l’incubo whatsapp: la chat delle mamme

Dio disse: “donna, partorirai con dolore”, ma non diede indicazioni sul seguito.

C’è un dolore molto più grande e pervasivo che spetta a ogni madre: la chat delle mamme.

Che sia quella dell’asilo, della scuola, del corso di clarinetto o di calcio, ci saranno infinite occasioni in cui una madre finirà in un gruppo WhatsApp a sua insaputa.

Quel gruppo manderà messaggi a ogni ora del giorno e della notte, invaderà la nostra galleria con foto delle creature e di “buongiornissimo, caffè?”, ci ricorderà di fare gli auguri di gruppo a Riccardo a cui è caduto il primo dentino e ci farà sentire madri degeneri per aver chiesto indicazioni su come si acceda ai colloqui on line con i professori.

Ci saranno infinite foto per fare gli auguri di Natale, Pasqua, Carnevale, festa del castoro, giornata mondiale delle piante grasse.

Ci saranno infinite domande inutili: “scusate, qualcuno ha trovato gli occhialini della piscina di Lorenzo?” “ma non fanno nuoto a scuola…” “vabbè, magari li aveva portati in classe”.

Verrete definite perzone falze e kattive per non aver voluto bucare le gomme all’insegnante che ha dato da studiare tre righe di poesia ai piccoli angeli e sarete svegliate nel cuore della notte per aderire al regalo di gruppo all’insegnante di karate.

Ci saranno momenti in cui sarete talmente devastate da decidere di mettere il gruppo in modalità silenziosa e sarà proprio quello il momento in cui le rappresentanti di classe trasmetteranno un modulo da restituire firmato e autenticato da un notaio nel giro di due ore.

Ci saranno giorni in cui, invece, parteciperete festosamente alla chat: quello sarà il giorno in cui si concluderà il ciclo scolastico del pargolo, il suo corso di tennis o quello di fisarmonica.

Quel giorno, dopo aver salutato con affetto (?❤️???) tutte le mamme, dopo aver ricordato con amore il giorno in cui tuo figlio è stato picchiato dal dolce Filippo e quello in cui la preside ha proposto l’espulsione dei ragazzi da tutte le scuole del Regno, per il fatto di aver gettato cibarie al gatto che staziona sotto la scuola e aver colpito in pieno la professoressa di fisica, premerete il tasto “abbandona la chat” e attenderete trepidanti l’iscrizione al prossimo gruppo.

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