cintura diesel

Il caso della belt-skirt di Diesel che non piace sui social

Diesel è un marchio di moda globale con una ricca storia, noto per i suoi abiti e accessori creativi, sexy e originali. È stato fondato alla fine degli anni ’70 da Renzo Rosso e Adriano Goldschmied.

Diesel, cresciuto fino a diventare uno dei marchi di maggior successo al mondo, è stato indossato da alcune delle persone più famose al mondo, tra cui top model, musicisti e attori. Ha sempre avuto un atteggiamento provocatorio, audace e anticonformista, che si manifesta anche nello stile del marchio.

Negli anni ’80 è stato uno dei primi marchi di moda a utilizzare uno stile più all’avanguardia e grunge. Negli anni ’90 sono stati tra i primi ad abbracciare un approccio più casual e rilassato al vestire. Poi, nel 2000, Diesel è stato uno dei primi marchi a iniziare a utilizzare campagne di social media marketing. Oggi sono noti per le loro collaborazioni con altri designer come Raf Simons e Comme des Garcons.

Nelle ultime settimane il brand ha spopolato su Internet e sui social, soprattutto TikTok, generando non poche critiche dopo la presentazione della sua nuova collezione FW ’22 firmata dal designer belga Glenn Martens.

L’elemento che ha suscitato tanto scalpore? La B-Berny, definita come una “cintura-gonna” composta da un’unica fascia rigida in similpelle, che si chiude sul davanti, dove spicca l’emblematica “D” del brand. Con la sua silhouette curva ma rigida quanto una cintura, il capo s’inserisce tra le nuove tendenze del momento, ricordando la moda anni Duemila e offrendo al tempo stesso un indumento dalla duplice funzione. La cintura, in poliestere e velcro, costa 795 euro.

 

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