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Lo stile: must di primavera che non possono mancare

Arriva la primavera e il prossimo cambio di stagione. Ma quali sono i dieci pezzi che fanno primavera?

Qualcuno l’abbiamo già nell’armadio.

Qualche altro lo possiamo comprare a prezzi popolari perchè quel che conta è catturare l’idea dai «grandi» e tradurla in versione economica.

Con un minimo di buon gusto e ironia tra internet e mercatini.

1. Tinte polverose

Colori sorbetto stinti dal sole, sfumati. Così anche i capi più casual e over size si addolciscono.

2. La T-Shirt a tutte le ore

Dior dissemina le sue magliette di cotone con slogan sulla sorellanza («Sisterhood is global»). Prada rende omaggio a Frankenstein: brutto bruttissimo, mostruoso e tanto bisognoso d’affetto. Morale: femminismo e romanticismo – con sfumature social – sono i due filoni che montano.

3. L’intramontabile trench

Il capo spalla irrinunciabile per la primavera è il trench. Non è necessario averlo nel classico stile beige alla tenente Sheridan. Va bene anche colorato. Tipo rosso bretone.

4. Tutte in tuta?

Slancia la figura, centenaria e fascinosa la tuta torna in denim, nappa, cotone. E si porta morbida. A ognuna la sua.

5. I puntini sulle «i»

Sarà una stagione tutta a pois. Basta guardare Instagram per convincersene. Sono oltre 3 milioni i post con gli hashtag #polkadots e #pois.

6. Lo stile «borghesuccia»

A rispolverare il fascino discreto della borghesia ha provveduto niente meno che Hedi Slimane per Celine. La sua F/W 2019 è tutta un inno al genere Jacqueline Bisset in La donna della Domenica. Da copiare l’attitudine e qualche spigolatura: tipo borsetta a tracolla, camicetta col fiocco la Vallière, gonna a pantalone. Attente però all’effetto saggio da maestrina fuori corso.

7. Bon kitsch felino

Ormai sul kitsch aleggia un velo di humour. Certe fantasie poi, sono state sdoganate addirittura fra i lo stile dei «classici». Tigri, zebre, e giaguari sono un must nel guardaroba anche questa primavera. Persino in versione neon, o appena sfumate. Il segreto del bon kitsch sta nel diluirlo con elementi minimal. Basta un solo pezzo graffiante in versione «simpatica» e di qualità (si vede subito se la fantasia ha una stampa scadente).

8. Fiorellini mon amour

Fiorellini sì, ma non troppo languidi, non esageratamente svenevoli. La gatta morta ha fatto il suo tempo. Meglio un abito a balze con colori decisi e accessori sportivi, come un marsupio portato a bandoliera.

9. Ossessione ciabattona

Comodissime e orribili, diventano passabili con uno stacco di gamba da fenicottero e piedi perfetti. Il tocco glamour? Le ultime versioni argento e oro che fanno in tanti (vedi le Rafting Gold-star in pelle laminata effetto martellato).

10. Un Karl è per sempre

Morto Karl non se ne fa un altro. Fondamentale avere un pezzo che lo ricorda. Le magliette della sua linea K.L., che lo ritraggono in modo caricaturale, hanno costi accessibili.

Tra i tanti accessori di Chanel, poi, uno fra i più divertenti, lo stile che non «invecchia» e fa subito allegria è la borsa trasparente.

Stracopiata da mille marchi. Alti e bassi. Compreso l’economico Primark che in questi giorni sta vendendo modelli simili a bizzeffe, a meno di 20 euro.