
Tofino Has Crabs: una storia di moda, famiglia e rinascita

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Certe storie non finiscono. Ricominciano. Succede quando pensi di aver chiuso un capitolo e invece, senza nemmeno accorgertene, ne stai scrivendo un altro. Quando un’idea che credevi sepolta sotto il peso del tempo e delle circostanze torna a farsi sentire, più forte che mai.
C’è qualcosa nell’aria. Lo sento. Lo sentirete anche voi. Tofino Has Crabs non è mai stato solo un brand. È un’energia, un’urgenza, un bisogno di creare, raccontare, reinventarsi. È quella sensazione di quando ti ritrovi in una mansarda con due macchine da cucire industriali dismesse, il pavimento di cemento grezzo e le idee che volano senza chiedere permesso.
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Ed è per questo che, dopo anni, dopo cadute e risalite, dopo il tempo che cambia tutto ma non cambia quello che sei, ho deciso di fare spazio a qualcosa di nuovo.
Una nuova casa. Un nuovo inizio. Un nuovo Tofino. Ci siamo.
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Preparatevi. Perché sta per succedere.
Tutto inizia con mio fratello – racconta Federica Tofino, la giovane imprenditrice che sta per aprire un nuovo capitolo della sua vita lavorativa. Un anno di Accademia, poi il lavoro alla Energie (che all’epoca si chiamava così, non Energy), dove diventa il braccio destro del proprietario, Vichy. Io, in quel periodo, ero ferma. Letteralmente. Un incidente mi costrinse su una sedia a rotelle per un anno. Mi annoiavo, dovevo trovare qualcosa da fare. Senza volerlo, mi avvicinai a un mondo che avrei finito per amare all’improvviso. Mio fratello aveva già esperienza, non solo in Energie, ma anche in Mention Pot, Diesel e altri brand. Insieme iniziammo a dare forma a qualcosa di nostro.
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L’inizio: la mansarda, le macchine da cucire e Resina
Prima di creare Tofino Has Crabs, c’era Tofino Custom Made. E c’era Resina, un paese vicino Napoli con un mercatino dell’usato incredibile. Arrivavano balle di vestiti dall’America, roba che oggi farebbe impazzire chiunque. Ci infilavamo tra quei mucchi di stoffa, troppo grandi per noi, troppo perfetti per lasciarli lì.
Felpe, giacche, t-shirt: mixavamo tutto. Una sopra l’altra, con borchie, paillettes, patch. Non avevamo niente: solo una mansarda col pavimento di cemento grezzo e due macchine da cucire industriali dismesse. Ma bastava. Ci chiudevamo lì dentro e creavamo.
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I negozi cominciavano a chiederci i nostri capi. Ricordo ancora quando andammo con il nostro stand alla Tattoo Convention di Roma: la gente entrava per comprare, non solo per guardare. Noi eravamo increduli. Oggi vedo cose che abbiamo fatto anni fa e mi viene da sorridere.


L’ispirazione e il nome: Tofino Has Crabs
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Poi a mio fratello venne l’idea di creare un brand. E il nome? Il nome arrivò per caso. Durante un viaggio di ricerca con Energie, comprò una t-shirt blu mélange con una scritta sopra:
“Tofino Has Crabs” – con un granchio al centro. La indossava sempre. Sempre. E così tutti cominciarono a chiamarlo Tofino. Anni dopo scoprimmo che Tofino è un’isola canadese con una grande riserva di granchi. Un posto sperduto, di quelli che restano impressi. E la maglietta? Probabilmente una semplice t-shirt pubblicitaria di un porto, come quelle con scritto I Love New York. Ma per noi era diventata un simbolo.
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Tofino Has Crabs cresceva. Felpe, t-shirt, grafiche curate da mio fratello, mentre io mi occupavo di modellistica e tendenze. Inizialmente vendevamo tramite rappresentanti in tutta Italia, poi le cose iniziarono a cambiare. A casa arrivavano cugini, amici, amici di amici. Tutti volevano un pezzo di Tofino. Tutti.
L’intuizione di nostro padre e il negozio in centro
Poi, un giorno, mio padre ci disse una cosa che ci lasciò di stucco: “Aprite un negozio in centro!”
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“Papà, ma che sei matto?” Ma lui ci aveva visto lungo. Lo facemmo. E Tofino esplose. Un successone. Oggi, dopo anni, ancora mi cercano per le felpe. Poi…
Il terremoto e la fine di un’era
Poi il terremoto. L’Aquila devastata, le strade deserte, le vite sospese.
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Abbiamo provato a rialzarci, ma non era più lo stesso. Il centro commerciale non era il nostro posto. Nel frattempo, produrre in Italia era diventato troppo costoso. La priorità era un’altra: ricostruire, stare in piedi, ritrovare un senso.
Quell’anno vendemmo quasi un milione di euro di merce. Ma c’erano troppe problematiche. Tofino si fermò.
Otto anni dopo: la rinascita
Dopo otto anni, ho deciso di riaprire Tofino. Contro tutto e tutti. Ne avevo bisogno. Mi serviva riappropriarmi di qualcosa che era mio. Ma era cambiato tutto. Io ero cambiata.
Ho creato un format diverso, un negozio multi-brand in pieno centro storico. Manca a tutti un posto così. Lo sapevo, e avevo ragione. E poi…
Officine Tofino: “As you are”
Il tempo passa. Le cose cambiano. Io cambio. La mia voce interiore mi dice che ho bisogno di un ambiente più familiare, più autentico, più “slooly”. E così nasce Officine Tofino.
Ma c’è di più. Quest’anno sono dieci anni che mio padre non c’è più. E senza nemmeno accorgermene, glorifico la sua officina.
Officine Tofino non è solo un negozio. È un ritorno alle origini, a quel cemento grezzo della mansarda, a quelle macchine da cucire industriali, a quel momento in cui la moda era pura creazione, istinto, urgenza di fare.
Un nuovo inizio
Tofino Has Crabs non è mai stato solo un marchio. È un pezzo di vita, una storia fatta di famiglia, lavoro, notti insonni e intuizioni geniali.
È un continuo mettersi in gioco, perdersi e ritrovarsi. E oggi, Officine Tofino è il nuovo capitolo.
As you are.


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