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Swatch rare edizioni, all’asta a Bolzano 100 orologi

Swatch, 100 orologi in edizioni rare, all’asta a Bolzano il prossimo 3 dicembre per la sessione vintage e design alla Bozner Kunstaktionen.

Tra gli swatch, rari e mai indossati, spiccano i modelli, realizzati in esclusiva per il marchio Coca Cola, introvabili e ancora sigillati. Assieme, tra gli altri, ai modelli più ricercati come lo Swatch “Tresore Magique”, il primo automatico in edizione limitata e numerata con cassa in platino e l’ “Hollywood Dream” pezzo richiesto  difficile da avere, orologio precursore degli orologi con brillanti. Fanno parte della collezione anche gli orologi della serie Flymagic, edizione a tiratura limitata di 500 esemplari disponibili nei modelli nero/oro, blu e bordeaux.

Ma cosa c’entra l’iconico orologio in plastica con la Bozner Kunstauktionen? La prima casa d’aste altoatesina che quest’anno festeggia i vent’anni dalla nascita con un’asta di arte moderna che ha in catalogo opere di Depero, De Chirico, Beuys, Soto, Johns e Richter, tanto per citarne alcuni, e che nella sessione fotografia e di design presenta ai collezionisti anche una raccolta di circa 100 orologi swatch mai indossati e conservati nelle loro custodie originali.

“E’ l’arte in realtà che si connette ai quadranti più divertenti degli swatch. – spiega il direttore di Bozner Kunstauktionen Stefano Consolati -.  Il  primo a collaborare con la casa svizzera fu Kiki Picasso nel 1984 e poi il pittore americano Keith Haring e poi Alfred Hofkunst. Ma anche Jean Micheal Folon, Mimmo Paladino, e Mimmo Rotella fino ad Akira Kurosawa, Spike Lee e Renzo Piano”.

Arte, storia e moda: in oltre trentacinque anni Swatch ha ideato e prodotto oltre 5000 modelli diversi e ciascuno di essi ha qualcosa da raccontare.

La storia dello Swatch

Preciso, affidabile e dal design sempre più accattivante, quel nuovo orologio in plastica nera, nato nel’ 83 dall’idea lungimirante di Nicolas Hayek,  racchiudeva in sé una nuova mission, che per un quadrante e due lancette sembrava all’epoca quasi impossibile: mettere insieme l’alta qualità di una realizzazione svizzera e il suo basso costo.

“Quando mi presentai alle banche con il mio progetto – ha raccontato Hayek, scomparso nel 2010 all’età di 82 anni –  chiedendo un finanziamento per realizzare un orologio in plastica nero da riprodurre in due milioni di esemplari, la risposta fu una velata, ma non troppo, risata in faccia”.  

Eppure quel piccolo e coloratissimo oggettino da polso, acquistato da una generazione di giovani ventenni, e non solo, di mezzo mondo ha davvero fatto epoca. E strada, a suon di modelli lanciati e collezioni rinnovate.

Qualche numero: dopo il primo orologio venduto nel novembre del 1983 (a marzo videro la luce i primi  12 modelli)  nel gennaio dell’84 la fabbrica ETA di Granges produsse il milionesimo Swatch e nell’autunno dell’anno successivo si raggiunsero i dieci milioni di esemplari.  Nel 1988 si arrivò a 50 milioni e poi a 100, fino a raggiungere i 200 milioni. Correva l’anno 1996.

Ma tutto il decennio degli anni Novanta è stato per la Swatch un momento di svolta. Nel 1990  viene fondato il club “Swatch collector of Swatch”, le aste si susseguono a un ritmo incalzante, dagli Stati Uniti arrivano i primi “Scuba 200” e nascono i primi orologi al Chrono, cronografi di perfezione che oltre ad indicare l’ora misurano il tempo con una precisione che spacca il secondo. Con le performances di cui è capace un orologio Chrono Swatch, unite all’estetica e ad un prezzo al pubblico, più alto rispetto agli altri modelli della casa svizzera ma sempre contenuto per un cronografo, il successo è garantito anche per questa nuova linea, tanto che i negozi di tutto il mondo sono spesso costretti a mettere in vetrina il cartello “ Chrono esauriti”.

Per partecipare all’asta in presenza, obbligatori, secondo le disposizioni anticovid,  prenotazione  e Green pass ( info www.boznerkunstauktionen.com).