Il dolcevita, quel collo che protegge, scalda e coccola
Il dolcevita, immancabile nel guardaroba, è il capo basic ideale per creare look casual e pratici ma sempre raffinati.
Era uno dei capi chiave dei look invernali di Lady Diana. La principessa Diana lo ha reso un capo chiave del proprio guardaroba, come confermano le prime immagini trapelate del biopc Spencer.
Un indumento dall’allure sensuale e misteriosa, che riporta la mente immediatamente ai divi del cinema e ai personaggi che l’hanno reso famoso, un vero e proprio simbolo di sex appeal. Non è sempre stato così. Nei primi del Novecento, infatti, i dolcevita erano indossati soprattutto dai marinai e, in generale, da chiunque lavorasse all’esterno, esposto alle intemperie. I maglioni a collo alto, infatti, erano la soluzione più pratica per proteggersi dal freddo senza dover indossare una sciarpa. Solo nel 1924 il dolcevita iniziò a diventare popolare come indumento modaiolo: il commediografo britannico Noël Coward, infatti, cominciò a indossarlo a Londra, ispirando i giovani inglesi a fare lo stesso. È, però, alla musa dell’esistenzialismo Juliette Gréco che dobbiamo la consacrazione del dolcevita nero. Negli anni Cinquanta, infatti, la cantante parigina iniziò a indossare il maglione a collo alto negli ambienti bohémien della capitale francese, rendendolo un simbolo dell’emancipazione femminile e della parità sessuale. Con il passare del tempo, poi, il dolcevita venne adottato da diverse sottoculture, passando dai circoli degli intellettuali francesi ai “giovani arrabbiati” inglesi, scrittori della classe operaia britannica a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Oltreoceano, invece, il dolcevita divenne la divisa d’ordinanza dei beatnik, i giovani appartenenti alla Beat Generation, ma anche delle Pantere Nere, il movimento per la difesa dei diritti degli afroamericani. Fu in questi anni, infatti, che il maglione a collo alto divenne l’emblema delle lotte sociali, o meglio, di chi aveva qualcosa da dire o un motivo per cui lottare. D’altra parte, però, divenne anche uno dei capi d’abbigliamento più amati dal mondo del cinema e dello spettacolo, a partire da Audrey Hepburn, Marilyn Monroe e Steve McQueen.
Con il passare degli anni, la popolarità del dolcevita non fece che crescere, arrivando, negli anni Settanta, ad essere considerato il capo feticcio delle femministe, che utilizzavano i maglioni a collo alto per nascondere il corpo e rivendicare il diritto ad essere ascoltate solo per quello che avevano da dire. Furono gli anni Ottanta, però, il decennio in cui la popolarità del dolcevita conobbe il suo apice: indossato da artisti e creativi del calibro di Andy Warhol, divenne l’alternativa alla camicia sotto la giacca, ma anche il maglione da indossare nelle occasioni informali.
Perché il dolcevita raggiunga le passerelle, però, si dovettero attendere gli anni Duemila, quando Valentino, Gucci, Fendi e Stella McCartney riscoprirono la moda casual senza rinunciare a sensualità e raffinatezza. Insomma, la perfetta definizione di dolcevita.
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