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Le sfilate di Milano chiudono tra polemiche e momenti virali

Cala il sipario su Milano Moda Donna. Oltre alle collezioni femminili P/E 2020, la kermesse ha visto susseguirsi alcuni momenti che hanno attirato l’attenzione degli addetti ai lavori e, complici i social, hanno avuto una risonanza globale. Milano è stata così in grado di raggiungere anche un pubblico extra-settore.

A sorpresa Sophia Loren è salita sul palco della terza edizione dei Green Carpet Fashion Awards: l’attrice ha premiato Valentino Garavani con il Legacy Award. Oltre allo stilista lombardo ci sono stati anche altri riconoscimenti tra cui quelli per Stella McCartneyFrançois Henri-PinaultZegnaMax MaraSicit e l’Associazione dei Gondolieri Veneziani.

Gucci ha mandato in passerella una serie di divise, abiti da lavoro e indumenti di costrizione tra cui una camicia di forza. La scelta ha suscitato alcune polemiche in quanto la modella Ayesha Tan Jones ha scelto autonomamente, come spiegato attraverso il suo account Instagram, di protestare contro questa decisione scrivendo sulle sue mani ‘Mental health is not fashion’ prima di sfilare. La maison del gruppo Kering ha poi specificato che gli abiti non faranno parte della collezione in vendita: “Presentandoli – si legge in un comunicato veicolato dal brand – Alessandro Michele ha voluto esprimere come, attraverso la moda, il potere viene esercitato sulla vita al fine di eliminare l’autoespressione. Un potere che, dettando le norme sociali, classifica e frena le identità personali. L’antidoto del direttore creativo di Gucci a questo concetto è rappresentato dagli 89 look della collezione spring summer 2020, che trasmettono il concetto di moda come strumento di esplorazione e autoespressione, coltivando la bellezza e rendendo la diversità sacrosanta”.

“Il momento che ha divorato la Milano fashion week si è verificato al termine dello show di Versace“, scrive il New York Times riferendosi all’uscita in passerella di Jennifer Lopez. La star americana ha catalizzato l’attenzione globale grazie alla sua uscita a sorpresa insieme a Donatella Versace. La celebrity ha indossato una nuova versione del celebre abito verde con stampa jungle che aveva scelto per i Grammy del 2000. L’abito generò una tale frenesia nelle ricerche online da ispirare Google a creare un nuovo strumento di ricerca: Google Immagini.

Dopo il menswear, anche la collezione femminile di Giorgio Armani è tornata a sfilare nella storica sede del brand in via Borgonuovo. Molti i marchi che hanno scelto location en plain air per i loro show: Missoni e Iceberg hanno allestito la passerella presso i Bagni Misteriosi, Msgm ha optato per il giardino della Triennale, Marco De Vincenzo ha scelto la Darsena, Salvatore Ferragamo il prato della Rotonda della Besana, Luisa Beccaria il cortile del Gam. Grande attenzione per la sfilata di Moschino by Jeremy Scott che ha reso omaggio al cubismo, reinventando alcuni tratti salienti del movimento artistico reso famoso da Pablo Picasso. Occhi puntati anche per la prima prova di Silvia Venturini Fendi al comando del womanswear della maison dopo la scomparsa di Karl Lagerfeld. Cresce l’attenzione nei confronti del nuovo corso di Bottega Veneta, gli accessori ideati dal direttore creativo Daniel Lee sono stati tra i più indossati da influencer e addetti ai lavori durante la manifestazione. Benetton ha invece scelto di sfilare a bordo vasca predilegendo le piscina Cozzi. Le modelle di Etro hanno sfilato tra le mongolfiere fissate nel cortile del Conservatorio Giuseppe Verdi. Successo di pubblico per la mostra ‘Time Capsule’ di Louis Vuitton presso Piazzetta Reale, aperta al pubblico fino al 13 ottobre.