abbigliamento di qualità tessuto

Come distinguere l’abbigliamento di qualità da quello di scarsa qualità?

Cosa distingue l’abbigliamento di qualità da quello di scarsa qualità?

Il nostro Paese si distingue per essere un’eccellenza nel campo della moda e della sartoria artigianale tradizionale. Il “made in Italy” infatti è un marchio riconosciuto a livello mondiale che identifica abiti interamente realizzati in Italia, dalla progettazione e il lavoro su carta, fino al prodotto finito e pronto per la vendita. I capi made in Italy sono  curati in ogni minimo dettaglio; i tessuti ed i filati, utilizzati per ogni confezione su misura, poi sono scelti con grande cura e attenzione per durare nel tempo e “resistere” ai numerosi lavaggi e rimanere integri e ben fatti, deve essere perché realizzati con materiali di qualità.

Cuciture

Il primo indicatore che un capo d’abbigliamento è ben fatto sono le cuciture ordinate senza fili che fuoriescono. Quindi guardate dentro e, soprattutto, il rovescio del capo. Le cuciture sono ben fatte se i punti sono equidistanti e regolari, ma anche se per ogni centimetro di tessuto ve n’è un numero consistente. Qualora vi siano soltanto 3 punti, ad esempio, è assai probabile che quell’abito si scucia piuttosto rapidamente. Se ce ne sono 8, invece, si tratta quasi sicuramente di un abito di alta qualità. Nel primo caso avremo a che fare con un indumento che molto probabilmente è frutto di una lavorazione in stile orientale, mentre nel secondo è assai probabile che si tratti di un originale made in Italy. L’abito sarà accettabile anche nell’ipotesi in cui i punti siano 5: questa lavorazione è tipica dei capi prodotti in Occidente e, pur essendo discreta, non è comunque eccellente tanto quella propria delle zone italiane.

Qualità dei tessuti

Un tessuto di qualità ha tanti vantaggi:

  • Un abito resta a contatto con la nostra pelle per molte ore. Scegliere un capo colorato è controproducente: per tingere il tessuto si usano sostanze tossiche che toccano la nostra pelle. L’etichetta ci da le giuste informazioni sull’effettiva qualità del capo. Se sull’etichetta c’è scritto di lavarlo ad una temperatura stranamente bassa, è perché i coloranti impiegati nel processo di produzione sono scadenti e svanirebbero nel nulla nel caso in cui il vestito dovesse essere sottoposto ad un lavaggio ad alta temperatura.
  • Durevolezza nel tempo: come spiegato sopra, un capo di qualità può durare anche decenni. Quanti, frugando nell’armadio della mamma o della nonna, hanno trovato vestiti confezionati nelle sartorie artigianali dell’epoca e si sono stupiti di come fossero ancora perfetti?
  • Per giacche e blazer anche la fodera deve essere montata in modo ordinato e corretto.

Etichetta chiara e trasparente

L’etichetta cucita all’interno di un abito è una parte importantissima per capire:

  1. la sua provenienza;
  2. l’effettiva composizione dello stesso;
  3. modalità di lavaggio e di asciugatura.
  4. Il capo dovrebbe, in genere, riportare il marchio OEKO TEX (Fiducia nel Tessile). In questo caso potremo essere sicuri che il tessuto non sia stato trattato con materiale nocivo.
  5. È preferibile, inoltre, evitare tessuti sintetici perché non lasciano traspirare la pelle e di conseguenza provocano cattivi odori e problemi cutanei. Tessuti naturali sono il cotone, la lana o il lino. Un buon compromesso è dato dalla viscosa, un tessuto artificiale che viene prodotto però con materie naturali come la polpa del legno o la paglia. La viscosa è simile alla seta.

Tiene bene

Gli abiti classici non si deformano, sono perfettamente stirati e non si sgualciscono e questo dipende dalla composizione del tessuto. Molto spesso, i grandi brand italiani ed internazionali, investono ingenti somme di danaro nella ricerca sui materiali che saranno utilizzati per la composizione dei tessuti destinati alla grande produzione di qualità.

Consistenza del tessuto nelle zone critiche

Altro trucco per valutare la qualità di un abito consiste nell’osservare con una certa attenzione quelli che sono reputati i punti critici di un qualunque capo di abbigliamento. Ci riferiamo al tessuto che sta sotto e sopra le maniche, al lembo che costituisce il cavallo dei pantaloni e alla sagoma vera e propria del modello. Un vestito da cocktail sformato, che non tiene in considerazione le possibili curve del corpo femminile, non potrà in nessun caso donarvi e valorizzare il vostro fisico. Nel caso in cui il tessuto di maniche e cavallo risulti troppo sottile e all’apparenza per nulla robusto, meglio girare i tacchi: lo sfregamento delle braccia a contatto con il busto, oppure delle gambe a seconda del caso specifico, lo usurerà in un batter d’occhio costringendovi a scartare definitivamente quel capo che con tanta ostinazione avete deciso di acquistare per implementare il vostro guardaroba.

I motivi non combaciano? Non è un capo di buona qualità

L’ultimo trucco da tenere sempre bene a mente è piuttosto basilare. È molto probabile, per non dire certo, che un capo non egregio a livello di fattura sia purtroppo ulteriormente mortificato da motivi che non combaciano. Poniamo ad esempio che l’oggetto in questione sia un cardigan a righe. Come capire se è ben fatto o meno? Provate a sovrapporre perfettamente le due parti al fine di accertarvi che le righe combacino alla perfezione. Idem se si tratta di quadrati, scritte, disegni e chi più ne ha più ne metta. Un capo che è frutto di una lavorazione poco attenta sarà quasi sicuramente sbilenco e non proprio bello da indossare, a meno che l’effetto storto non piaccia. Questo perché fare in modo che i motivi combacino è un’operazione che richiede non solo competenza e manualità, ma anche spese aggiuntive: affinché il risultato sia assolutamente impeccabile, infatti, è spesso necessario adoperare il doppio della stoffa e sprecarne, al tempo stesso, un quantitativo non indifferente. Solo così, prestando la massima attenzione in fase di realizzazione, si può dare vita ad un capo stripes style che sia otticamente perfetto.

Chiediamoci sempre se c’è una ragione ben precisa se quel capo costa così tanto o così poco…