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A Madrid “Fotogrammi di moda italiana dagli anni ’50”

Inaugurata la mostra “Fotogrammi di moda italiana: dagli anni ‘50, l’Italia che veste il cinema internazionale”, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna e curata da Stefano Dominella, presidente ono­rario della Maison Gattinoni. L’esposizione racconterà quel bi­nomio cinema-moda che da sempre rappresenta un efficace strumento per promuovere il Made in Italy all’estero.

Anna Magnani a un incontro con la stampa. Kim Novak a Venezia. Audrey Hepburn e Anita Ekberg sul set di Guerra e pace. E molto ancora. Sono visioni di stile create e raccontate dal grande schermo a farsi protagoniste della mostra. Dagli Anni Cinquanta nasce questo connubio quando le produzioni hollywoodiane mostrarono la “couture” che stava nascendo nel nostro Paese.

Negli anni Cinquanta, fu infatti proprio il cinema hollywoodiano a mostrare al mon­do che, in Italia, a Roma, stava nascendo una nuova tendenza “couture” che avrebbe dato vita al “Made in Italy”, mentre la città si trasformava rapidamente nella “Hollywood sul Tevere” e nella fabbrica dei sogni all’italiana.

Provenienti da importanti archivi storici privati e dall’archivio storico per­sonale di Stefano Dominella, verranno esposti 38 abiti firmati da celebri couturier, stilisti e atelier come Fer­nanda Gattinoni, Renato Balestra, Emilio Schuberth, Alessandro Dell’Ac­qua, Sartoria Peruzzi, Annamode Costumes, Irene Galitzine, Laura Bia­giotti, Guillermo Mariotto e indossati da attrici iconiche che hanno dettato nuovi stili tra cui Lana Turner, Anita Ekberg, Anna Magnani, Sabrina Ferilli, Monica Bellucci, Gina Lol­lobrigida, Fanny Ardant, Charlotte Rampling, Liz Taylor, Claudia Cardi­nale, Penelope Cruz, Silvana Pampanini, Maria Callas e Sophia Loren.

«La moda italiana che nasce a Roma alla fine degli anni ’40 deve la sua notorietà internazionale proprio al cinema – dice Dominella – Molto spesso i look creati per i film erano di ispirazione per nuove tendenze di moda, come lo stile impero indossato da Audrey Hepburn, gli abiti a corona di Ava Gardner in La Contessa Scalza o la seducente sirena di Anita Ekberg». 

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 13 gennaio 2024.

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L’ascesa della moda italiana

Con la fine della seconda guerra mondiale, gli anni ’50 sono stati un periodo di grande ottimismo e benessere diffuso, che si è riflesso anche nella moda. Le gonne erano a ruota o a matita, mentre i pantaloni, rigorosamente a sigaretta con la vita alta, erano una scelta popolare per il tempo libero.

Gli anni ’50 hanno visto anche la nascita della moda dedicata ai teenager. Grazie alle migliori condizioni economiche, i ragazzi rimanevano più a lungo a casa con i genitori e non erano più visti come degli adulti in miniatura. Nascono così prodotti e vestiti dedicati espressamente a loro. In America, le Sweater Girls, che indossavano maglioncini attillati, diventano popolari e i teenager cominciano a rendere popolari i jeans.

Il binomio cinema-moda

Il cinema ha giocato un ruolo fondamentale nella diffusione della moda italiana. Negli anni ’50, il cinema hollywoodiano ha mostrato al mondo che a Roma stava nascendo una nuova tendenza “couture” che avrebbe dato vita al “Made in Italy”.

Cinecittà, grazie al piano Marshall, riaprì i suoi studi cinematografici e la MGM scelse Roma per girare il colossal storico Quo Vadis?, trasformando la capitale nella “Hollywood sul Tevere” e nella fabbrica dei sogni all’italiana.

Il cinema e la moda divennero un nuovo stimolo creativo, dove gli stilisti, seguendo la sceneggiatura e i suggerimenti dei registi, inventavano abiti che enfatizzavano e meglio delineavano il ruolo degli attori.