Au revoir Parigi, la Milano Fashion Week batte tutti
Le Figarò, nei giorni scorsi, aveva descritto la Milano Fashion Week come un “fiasco annunciato“.
Questo il titolo dell’articolo velenoso di Emilie Faure, seconda firma di moda del celebre quotidiano francese.
Invece, il calendario del fashion show internazionale è ricco di eventi. Sono state allestite 64 sfilate, di cui ben 23 fisiche e 24 in digitale, di gran lunga rispetto a Londra, New York e Parigi che è partita il 28 settembre e termina il 6 ottobre. Grande assenza di Saint Laurent, Off White, McQueen.
Occhi puntati sulla sfilata di Dior.
Tutte le maison presenti hanno reso la Milano Fashion Week un gran successo, nonostante la pandemia ancora in atto”.
Valentino ha deciso di tornare in patria, di sfilare fuori dai palazzi parigini, approdando in una ex fonderia rendendo magico una spazio immenso grazie all’allestimento dei fiori di Satoshi.
Armani come Elisabetta Franchi trasmettono in televisione le loro magnifiche sfilate.
Grazie al web lo show è diventato un momento di comunicazione a 360°.
“Noi italiani siamo resilienti, flessibili e ci adattiamo sempre alle situazioni”.
Nonostante il virus, la preoccupazione tutto è andato per il meglio. Sicuramente è stato registrato un calo di introiti in una settimana importante come quella che crea la moda, ma la crisi è già stata messa in conto.
L’elemento curioso è stato il dibattito tra chi ha nostalgia delle sfilate dal vivo e chi ha trovato nel digitale più di quel che sperava, potendo notare tutti i minimi dettagli.
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