Marche scarpe italiane

Le Marche, la patria delle scarpe italiane

Le Marche sono la patria delle scarpe italiane, con una produzione concentrata soprattutto a Fermo, che rappresenta la metà dell’export regionale.

Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro, Monte Urano e Monte San Giusto formano un quadrilatero conosciuto come “Distretto calzaturiero fermano-maceratese”.

Queste aree hanno una lunga tradizione nella produzione di calzature, fin dai tempi medievali. Boccaccio stesso menziona le scarpe degli artigiani di Montegranaro e Sant’Elpidio a Mare nel suo Decameron, elogiandone la bellezza e la qualità che le rendeva richieste ed esportate in tutto il mondo.

Nel corso dei secoli, le antiche botteghe si sono trasformate in aziende, grazie anche alle quattro rivoluzioni industriali. Durante la seconda rivoluzione industriale, nel 1870, venne introdotta la macchina per cucire le tomaie azionata a pedale, che permise anche l’inserimento delle donne nel settore.

Durante la prima guerra mondiale, le donne presero il posto degli uomini al fronte e continuarono a lavorare nell’industria calzaturiera. Nel corso del Novecento, le vecchie calzature come le chiochiere furono sostituite da modelli più moderni.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le botteghe familiari iniziarono a scomparire e furono sostituite da imprese specializzate nella produzione di parti specifiche delle scarpe. Tuttavia, negli anni ’90, il settore calzaturiero delle Marche subì un calo a causa della concorrenza dell’Europa dell’est e dell’estremo Oriente.

Attualmente, Fermo è la regione con la migliore performance nel settore delle calzature, con un aumento del 38,4% nell’export rispetto al 2021. Nel primo semestre del 2023, il settore delle calzature ha visto un aumento del 7,4% nel fatturato e del 10,2% nell’export, anche se si registra un calo del 6,8% nel volume di scarpe esportate e del 5,7% nel volume di scarpe prodotte.

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Nonostante questi dati, bisogna considerare che le aziende che producono per conto terzi possono influenzare gli indicatori economici del settore. Ad esempio, il trasferimento di una griffe da un territorio all’altro può modificare la situazione. Anche se il numero di aziende è diminuito, il numero di addetti è aumentato, il che indica un consolidamento del settore.

Per sostenere il settore calzaturiero delle Marche, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato oltre 7 milioni di euro per finanziare progetti di modernizzazione e riqualificazione delle aziende. Tuttavia, è importante preservare il patrimonio secolare di questo settore.

Il Museo della Calzatura Vincenzo Andolfi di Sant’Elpidio, fondato nel 1998, ad esempio, custodisce migliaia di reperti di scarpe che raccontano la storia del settore. Inoltre, il distretto delle Marche ospita marchi di prestigio come Tod’s, Imac, Pigini, Santoni e molti altri. Il museo conserva ed espone oltra as una collezione esemplare di scarpe anche forme, macchinari e altro materiale correlato. 

La forza artigiana delle scarpe italiane

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Secondo Forbes, Le Marche sono il regno di Tod’s, numero uno per fatturato: oltre il miliardo. Seguono, con un certo distacco, Imac, Pigini, B.A.G., Santoni, Artisans Shoes, Falc, Premiata. Vi sono poi realtà più piccole, sotto i 50 milioni, ma solide. In testa Doucal’s, tra i leader nel segmento del lusso, con mezzo secolo di vita.

Nasceva nel 1968 a Montegranaro, come piccolo laboratorio di Mario Giannini, che nel 1973 lo trasformava in una vera azienda, oggi di smalto internazionale e condotta dai figli Jerry e Gianni.

Il 2023 è un anno di grande fermento per Doucal’s, che, per le celebrazioni, ha rieditato lo storico mocassino da uomo, ha lanciato un atelier nel quadrilatero della moda milanese con affaccio sul cortile di palazzo Bagatti Valsecchi e inaugurerà un nuovo stabilimento a Montegranaro.

Festeggia 50 anni anche con un archivio di tremila paia di scarpe, schizzi, appunti e studi di fattibilità, con lo sguardo rivolto al futuro: in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche ha messo a punto occhiali smart virtuali che, indossati dagli artigiani addetti a taglio, giunteria e montaggio, consentono di riprenderne le azioni in tempo reale.

Altra gemma marchigiana è l’azienda Rodolfo Zengarini, lanciata a Montegranaro nel 1982, che e da anni Novanta con Valentino, Gianfranco Ferré, Etro, Trussardi, Iceberg, Byblos, Calvin Klein Collection. Nell’ottobre del 1998 veniva siglata la licenza mondiale con Calvin Klein.

I marchi oggi in licenza sono Roberto Cavalli, Vivetta, John Galliano, John Richmond, Les Hommes, Ungaro, Costume National, Bikkembergs. Ha showroom a Milano e New York.

La Galizio Torresi veniva fondata invece nel 1979, imponendosi sul mercato con prodotti manifatturieri ricercati. Il sapere artigianale si combina con le moderne tecnologie per garantire un prodotto dagli alti standard in termini di comfort, qualità dei materiali, lavorazioni e cura dei dettagli”.

Il distretto calzaturiero delle Marche, con la sua lunga storia e tradizione, si sta adattando alle sfide dell’industria moderna. Nonostante la concorrenza internazionale, il settore delle calzature continua a prosperare, con nuovi progetti e investimenti. Le Marche rimangono un punto di riferimento per la produzione di scarpe di alta qualità.